Polonia e la proposta di legge contro l’aborto

Potevamo vedere sia in televisione che nei giornali, che su internet milioni e milioni di donne polacche che sono scese in piazza per protestare contro una proposta di legge alquanto assurda e molto ferrea che proibirebbe a una donna di effettuare l’interruzione volontaria della gravidanza.

Non è una novità per la Polonia, dove già fino ad oggi una donna non aveva la libera scelta. Lo poteva fare solamente nel caso della deformazione del feto, nel caso dello stupro e nel caso del rischio per la vita per lei se porta fino alla fine la gravidanza.

La storia della Polonia su questo argomento tanto delicato

Già in passato ci sono successe delle cose che riguardano questo argomento e che mettono la Polonia in fondo alla lista dei paesi per la loro libertà e la democrazia. È famosissimo il caso di una donna polacca che doveva fare l’appello alla corte europea per poter interrompere la gravidanza, perché se continuava con la gravidanza diventava cieca.

Anche se tutti i dottori, sia polacchi e non, hanno confermato il fatto che la donna sarebbe diventata cieca, la legge nazionale polacca non le dava ragione perché non era in pericolo di vita. Va bene se una donna sceglie da sola se, oppure no mettere a rischio la propria salute e vita per portare avanti la gravidanza, ma non deve essere una cosa imposta.

E adesso?! Adesso in Polonia siamo tornati 300 anni indietro, perché vorrebbero proibire proprio la possibilità di abortire. Non c’entra se una donna è stata stuprata, se rischia la vita. L’aborto per lo stato di Polonia è uguale all’assassinio.

Solidarietà per le donne

Molte donne anche degli altri paesi sono scese in piazza per mostrare la loro solidarietà per una legge alquanto ridicola che non deve vedere la luce nel 2016. Come si può pretendere da una donna violentata e stuprata di tenere il bambino.

Poi, subentra sempre il fatto dell’assassinio oppure no. Un embrione non può essere considerato una cosa umana vivente solo perché una giorno lo diventerà e ha la possibilità di diventarlo. Sono le ipotesi che molti scienziati, dottori e gente comune combattono già da anni. Non si sono ancora messi d’accordo e ognuno ha le sue idee.

Già in Italia, la libertà di interrompere la gravidanza è più riconosciuta, ed è un servizio sanitario che una donna può effettuare gratuitamente. Non tutti i dottori o ginecologi vi verranno incontro e troverete sempre quelli che decidono di non aiutarvi e che si possono rifiutare di darvi appoggio. Spero solo che in Polonia una legge del genere non passi e che le donne possano avere almeno un po’ della loro dignità.